Oggi 4 febbraio è il World Cancer Day, la Giornata Mondiale contro il Cancro: una data rappresentativa di una situazione in Italia quotidiana per tre milioni e mezzo di persone e per le loro famiglie.
Ogni anno in Italia ci sono circa 370.000 nuove diagnosi di tumore (fonte: AIOM e Registro Tumori), che significa più di 1000 persone e famiglie che ogni giorno vedono la propria vita ribaltarsi in priorità, paure, certezze, possibilità, accettazioni, speranze.
Personalmente credo con tutta la forza che io sia capace di esprimere che abbiamo due opportunità per cambiare questo scenario, sebbene la nostra abitudine ci spinga a considerarne principalmente una.La prima è di aspetto scientifico: l’importanza della ricerca, l’evoluzione delle terapie, l’innovazione di risorse e strumenti diagnostici sono fondamentali perché questi numeri possano anno dopo anno avere una direzione che li porti a ridursi offrendo, all’interno delle storie stesse, maggiori possibilità di sopravvivenza e una migliore qualità di vita.
Se però ci pensiamo un momento, tutto questo aspetto è quasi sempre in mano ad altri, alla scienza, ai professionisti: comprensibile ed importantissimo, ma ci tengo, da professionista e da uomo, a continuare a mettere in luce con profonda convinzione che non sia tutto, che ci sia un secondo aspetto che ha la stessa enorme importanza e che dipende da ognuno di noi.
Mentre la scienza si occupa di offrire un futuro possibile e migliore c’è un presente, una vita quotidiana fatta di obblighi clinici ma anche di possibilità sociali, di necessarie limitazioni ma anche di agognate opportunità di condivisione, di momenti in cui si ha bisogno di silenzio e riposo ma anche di ore in cui la solitudine diventa invece un nemico subdolo e insidioso.
Esserci nella vita quotidiana di una persona più o meno a noi vicina che affronta un tumore è un’opportunità che ci viene offerta ogni giorno: prendere il pane, accompagnare un figlio a scuola, condividere una tisana, mandare breve vocale, guardare un film o una partita insieme sono solo alcuni degli infiniti modi con cui attraverso la nostra sensibilità, la nostra fantasia e il desiderio dei destinatari si può combattere il cancro.
Esserci o non esserci è una scelta che ognuno di noi ha ogni giorno di fronte a sé e secondo me la vera rivoluzione nell’intendere il concetto che spesso viene chiamato “lotta contro il cancro” sta nel comprendere quanto servano cose grandi e cose molto piccole, scoperte per cui si lavora anni e dettagli per cui bastano pochi secondi di affetto e presenza: in questo modo possiamo scoprire di essere utili e a volte addirittura determinanti con azioni alla portata di ognuno di noi, nonostante il nostro avversario ci spinga a credere di essere troppo piccoli e sconsolatamente inutili di fronte alla sua potenza.
Oggi è la Giornata Mondiale contro il Cancro: possa essere per ognuno di noi l’occasione per scoprire e per scegliere come fare la propria parte per aiutare nel presente le persone e le famiglie a noi vicine che lo affrontano mentre la scienza lavora per offrire a tutti migliori prospettive per il futuro.