Come dico ai miei figli che ho il cancro?

Quando un genitore riceve una diagnosi di tumore maligno, una delle domande che mi sento porre con maggiore frequenza è  “Cosa devo dire ai miei bambini?”.

Il lavoro sulla comunicazione tra papà, mamma e figli è un cardine della psico-oncologia, per aiutare il nucleo familiare a diventare una risorsa importante e un cardine sicuro nel percorso oncologico, dalla ricezione della diagnosi in avanti.

Ogni genitore conosce i propri bimbi piccoli meglio di chiunque altro: trovo questo concetto fondamentale per stimolare papà e mamma a preferire l’approfondimento di se stessi e dei propri figli prima di eventualmente affidarsi a manuali di comunicazione e guide scritte da esperti sul tema.

Oggi, grazie alla segnalazione di un amico sensibile, mi sono imbattuto in un’opera grafica chiamata Il Vaso di Fiori, un albo di una decina di pagine composto da poche parole, alcuni disegni e tantissime emozioni.

Per la prima volta nella mia vita, ho pensato che una madre che riceva questo albo come primo riferimento di comunicazione di una diagnosi di cancro ai propri figli, si trovi fra le mani il miglior strumento possibile: esso non dispensa alcun consiglio, non impartisce alcuna direttiva, non si sostituisce in alcun modo alla relazione con i professionisti della psico-oncologia. Semplicemente, è un libro che emoziona, rasserena e che stimola i mezzi che ogni madre già possiede, in modo unico e irripetibile da donna a donna.

Piccoli capolavori di sensibilità e competenza come “Il vaso di Fiori” dovrebbero essere conosciuti dall’intera società civile, perché li si possa consigliare o regalare a chi ne ha bisogno.

Cercatelo, parlatene, scopritelo: in una lettura di pochi minuti, vi sembrerà che il mondo sia un posto migliore in cui vivere e in cui combattere il cancro.

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