Cellulari e cancro: la realtà.

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IL CELLULARE PROVOCA IL CANCRO? FACCIAMO CHIAREZZA IN 4 PUNTI.

Sta suscitando molto clamore la notizia secondo la quale la corte d’appello di Torino avrebbe sentenziato l’esistenza di un legame fra l’uso dei telefoni cellulari e l’insorgenza di un tumore. Nello specifico della cronaca, ad un dipendente Telecom di 56 anni che ha usato per più di 15 anni 3-4 ore al giorno il telefono per motivi lavorativi, è stato diagnosticato un neurinoma dell’acustico. La Corte d’appello di Torino ha confermato la sentenza stabilita in primo grado dal tribunale di Ivrea, per la quale l’Inail dovrà rimborsare questo operaio per un’invalidità riconosciuta al 23% dovuta all’insorgenza del neurinoma dell’acustico in seguito all’uso eccessivo del cellulare per causa lavorativa.

La notizia è stata riportata dai giornali in vario modo, ponendo soprattutto l’accento sulla relazione cellulari-cancro come ad esempio in questi articoli:

Cerchiamo di capire però cosa ci sia di vero sotto il profilo oncologico in questa notizia di cronaca attraverso quattro semplici domande.

TUMORE E CANCRO SONO SINONIMI?

No, con il termine generico tumore si possono indicare sia i tumori benigni sia i tumori maligni, mentre con il termine cancro si fa riferimento soltanto ai tumori maligni. Nello specifico caso di cronaca, il tumore diagnosticato si chiama Neurinoma dell’acustico, fa parte della famiglia degli Schwannomi vestibolari ed è un tumore benigno. Sostenere quindi che la sentenza della Corte d’Appello di Torino abbia confermato che il cellulare fa venire il cancro, non corrisponde alla realtà del caso in questione.

CHI STABILISCE SE UNA SOSTANZA O UN COMPORTAMENTO PUÒ GENERARE IL CANCRO?

Esiste un istituto chiamato International Agency for Research on Cancer (IARC) con sede a Lione che valuta la capacità di generare cancro di ogni singolo elemento. Questi vengono poi suddivisi nelle seguenti sottocategorie:
Gruppo 1 – Agente cancerogeno per l’uomo. Fanno parte di questo gruppo di più di 100 elementi come il fumo di tabacco, le bevande alcoliche, l’asbesto; la capacità di generare cancro è correlata alle dosi e tempo di esposizione alla stessa.
Gruppo 2A – Agente probabilmente cancerogeno per l’uomo. In questa categoria rientrano gli elementi le cui indagini hanno evidenziato capacità eloquenti di generare cancro negli animali e limitate nell’uomo. Fanno parte di questo gruppo gli steroidi anabolizzanti.
Gruppo 2B – Agente possibilmente cancerogeno per l’uomo: vi sono sospetti di cancerogenicità ma non vi sono studi che ne accertino un legame inequivocabile. Le onde elettromagnetiche dei telefoni fanno parte di questo gruppo.
Gruppo 3 – Sostanze non cancerogene per l’uomo. In questa famiglia rientrano quegli elementi che, dopo appositi studi, si è evidenziato non generino cancro.

PUÒ UNA SENTENZA STABILIRE LA CAPACITÀ DI GENERARE CANCRO DI UN AGENTE?

No. Una sentenza, quando definitiva, fa giurisprudenza ma non fa medicina. Esistono costanti studi e approfondimenti su ogni agente, effettuati sotto il più rigoroso metodo scientifico, che sono deputati a stabilire la correlazione tra un elemento e la sua presunta capacità di generare cancro. Il compito di stabilire il nesso tra un agente e il suo potere cancerogenetico spetta allo IARC; un giudice può valutare un singolo caso approfondendo i dati e le relazioni raccolte in merito e messe agli atti, ma non può spostare di gruppo un agente attraverso una sentenza.

QUINDI, I TELEFONI CELLULARI FANNO VENIRE IL CANCRO?

La risposta a questa domanda è la medesima prima e dopo questo fatto di cronaca, che di cancro non si occupa. Non vi sono, allo stato attuale delle cose, studi che evidenzino che le onde elettromagnetiche dei telefoni cellulari facciano venire il cancro. Tuttavia, le onde elettromagnetiche dei telefoni sono inserite nel gruppo 2B come possibilmente cancerogene: basti questo per indurre ad un uso autonomamente consapevole dello smartphone, limitando l’uso prolungato vicino all’orecchio e non tenendolo in tasche contigue a genitali o ad altri organi, sebbene questo resti allo stato attuale delle dimostrazioni scientifiche un rischio non accertato.

IN SINTESI, usiamo la testa: sia nell’utilizzare i cellulari, sia nel titolare gli articoli.

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