È stata pubblicata una mia intervista su Gazzetta dello Sport, per la rubrica “In coda al gruppo“, in cui ho potuto parlare di Atleti al tuo fianco e raccontare come lo sport diventi strumento di sensibilizzazione oncologica.
Solitamente siamo abituati a pensare la lotta contro il cancro sotto il profilo della ricerca, dei microscopi e delle nuove scoperte che ci avvicinano giorno dopo giorno a sconfiggere questa patologia.
In Italia ci sono circa 3 milioni di persone che convivono con un tumore maligno e ogni giorno 1000 persone circa ricevono questa diagnosi per la prima volta; per loro, per le loro famiglie e per i loro affetti lotta al cancro è qualcosa di più immediato: affrontare una quotidianità nella quale riuscire a mantenere il dominio fisico e emotivo, di fronte alle innumerevoli difficoltà che essa presenta.
Atleti al tuo fianco si pone questo obiettivo: trasformare il cancro da argomento medico a tema sociale, per analizzarne non solo l’aspetto prettamente scientifico ma anche quello di convivenza quotidiana con la malattia.
Per raggiungere questo obiettivo, scende in campo il mondo dello sport: gli atleti vengono guidati nel parlare della propria attività agonistica in relazione alle similitudini che essa presenta rispetto alla quotidianità di chi affronta un tumore.
Lo sport diventa non più fine ma mezzo, attraverso il quale un essere umano si avvicina ad un altro essere umano, con storie completamente diverse nelle quali si viene chiamati a lottare per raggiungere grandi obiettivi. A mani unite per stare vicini, con il sorriso per sostenere: anche questa è lotta contro il cancro.